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Gelegenheit
La sinergia assimilatrice e ontologizzante di Heidegger con il testo di Aristotele è manifesta: Befindlichkeit (un neologismo che non trova riscontro nel vocabolario tedesco, e che Heidegger costruisce in base alle forme riflessive dei verbi finden, sich finden, «trovarsi, situarsi, esserci», e befinden, sich befinden, «trovarsi», ma anche «sentirsi [bene/male]», «stare in un certo modo») traduce infatti sia il concetto fondamentale aristotelico di διάθεσις, «disposizione, situazione (Lage)», «situazionalità (Gelegenheit)», sia quello di πάθος, «stato (Zustand)», sentirsi/trovarsi-situato (Befindlichkeit). Senza anticipare le analisi svolte nel corso, possiamo dire che la Befindlichkeit/διάθεσις evoca l’idea secondo cui l’uomo, nel suo «essere nel mondo», «si trova» e «si sente» sempre già situato, posto, disposto (anzi esposto, gettato, geworfen) in una situazione o condizione che lo precede, come suo intrascendibile «Ci» (la finitezza del «Da» del Da-sein, in cui emerge il carattere «situato» della vita, la sua «situatività»). [GA18IT]