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SCRITTI ESISTENZIALISTI

Abbagnano (2013) – analítica existencial

6. Progetto di una tematizzazione dell’analisi strutturale.

segunda-feira 5 de junho de 2023, por Cardoso de Castro

L’analisi strutturale pone l’esistenza sul piano della problematicità pura.

La struttura è in grado di realizzare il senso più profondo dell’analisi esistenziale. Il fondarsi dell’essere come possibilità nella possibilità trascendentale individua l’essere perché gli dà il possesso di sé medesimo: nello stesso tempo lo costituisce nella sua massima universalità perché solo in tale universalità esso trova il fondamento del suo individuarsi. La struttura si sottrae in tal modo alla libertà di indifferenza che l’esistenza assume nella metafisica di Heidegger; ma si sottrae pure alla fatalità che l’esistente subisce nella metafisica di Jaspers2.

Gli sviluppi dell’analisi esistenziale che per la prima volta diviene, autenticamente, analisi strutturale sono su tali basi molto importanti.

L’analisi strutturale pone l’esistenza sul piano della problematicità pura. La problematicità pura non è la semplice indeterminazione della problematicità; è la possibilità (trascendentale) dell’indeterminazione costituita come forma finale dal movimento dell’essere. La possibilità dell’indeterminazione, come fondamento della stessa indetenninazione, è un movimento di individuazione, che costituisce, al di là dell’ente individuato, l’infinità e l’universalità dell’essere degli enti. In tal modo la finitudine dell’ente acquista il suo significato strutturale. La temporalità è la natura della finitudine come problematicità del rapporto tra l’ente e l’essere dell’ente. La trascendenza della struttura mantiene l’ente nella sua finitudine, riconnettendolo problematicamente all’essere e problematicamente fondandolo in esso.

Alla temporalità si connette la libertà fondamentale della struttura. L’ente, individuato dalla struttura, è veramente libero solo in quanto è autenticamente sé stesso: solo in quanto si determina e si limita nella propria finitudine assumendola come proprio destino. Ma egli può far questo solo perché esiste come possibilità delle possibilità che possiede; e solo perché opera la scelta tra le possibilità possedute in vista della possibilità trascendentale, che conclude la finitudine della sua natura. Ma questa stessa scelta, instaurando l’ente nella sua unità autentica, lo instaura nell’autenticità della coesistenza, promuovendo e fondando la possibilità della comprensione fra gli enti. L’ente, realizzandosi nella forma della sua unità propria, si realizza secondo la forma della coesistenza cioè come soggettività nei confronti di un essere universale che è l’orizzonte comune degli enti coesistenti.

La scelta esistenziale – come atto col quale l’ente realizza l’unità propria nel suo necessario rapporto di trascendenza con gli enti coesistenti e con l’essere universale della comunicazione fra gli enti – è il fondamento della storicità della struttura. La storicità rappresenta la natura autentica della finitudine dell’ente in quanto lo solleva dalla dispersione della temporalità e realizza la forma propria dell’individuazione e della coesistenza nella comune partecipazione all’essere universale.

La storicità è il fondamento della normatività. Qui un dominio completamente nuovo si apre, in virtù della struttura, all’analisi esistenziale, la quale pareva confinata all’indifferenza di possibilità equivalenti o all’impossibilità dell’indifferenza. L’autenticità della scelta è offerta all’ente, nell’opzione esistenziale, come dover essere dell’autenticità della propria forma e perciò pure della coesistenza e dell’essere universale. La normatività esprime l’appello che dalla stessa interiorità costitutiva dell’ente, la struttura muove all’ente verso la sua realizzazione autentica nella storia. La scelta tra autenticità ed inautenticità, tra la concentrazione appassionata della vita   storica e la dispersione banalizzante della temporalità non esprime per l’ente una scelta di indifferenza, ma una responsabilità ed un rischio, che gli incombono in virtù della sua stessa struttura. La quale, sollecitandolo verso l’autenticità della sua costituzione, lo muove verso la storicità della coesistenza e dell’essere con una decisione che si rinnova continuamente, giacché la sua eliminazione equivarrebbe alla caduta della libertà esistenziale.


Ver online : Nicola Abbagnano